lunedì 11 agosto 2014

Day 8 / Giorno 8 : Chicago

Day 8: August 8 – Chicago

I woke up to the delicious smell of a baked oatmeal cake, with warm fruit. It was so delicious! Megan made it for us, and we couldn’t be more thankful. This little “family” pause makes me miss family and friends both in LA and Verona, but it’s such a welcome change from hotels and motels.
Also, we didn’t have to drive today!

In fact, we walked out to the train station and hopped on a train. A TRAIN! The Metra railway system connects the small towns around Chicago to Union Station, in downtown. The train ride from Northbrook is roughly 45 minutes, which I spent reading The New York Times. It reminded me of my years commuting between Verona and Venezia. Big cities in the US should really invest in train connecting the suburbs (cough Los Angeles cough) – it was so pleasant to not have to pay attention for once! Further, I bought the newspaper and a coffee at the small station’s café, “The Grind.” There I met a very fun Irish guy called Chris who, after I asked if I could also buy a pen, just gave me his. Thanks Chris! J

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Then we arrived at Union Station – or, the set of one of the most famous scenes in Brian De Palma’s “The Untouchables” (well, the older part of the station at least)! The whole building is really beautiful and full of character, and it was fun to go around trying to capture the various camera angles of the movie with my phone.



After the station, we walked east on Monroe Avenue and went through downtown Chicago – what a gorgeous city! It immediately became one of my favorite cities in the US, and every new building or street confirmed that first impression (Chicago’s architecture is phenomenal). It is very elegant, organized, modern and full of life yet not as crowded or claustrophobic as New York (I always have a hard time feeling happy or relaxed in NYC, with the skyscrapers looming on me, and too many people everywhere). The part I saw, mostly around downtown, was very stylish and historical – gorgeous is all I could think. And I immediately decided that one day was definitively not enough time to explore this beauty, so I will be back. Several times (perhaps not three times in a month like with SF!).


 
 
               

We saw the Art Institute of Chicago and the amazing Millenium Park (I couldn’t believe it is a landfill!) where the Chicago Symphony was rehearsing for an upcoming music festival and one could just sit and enjoy the beautiful music for a while, for free, at the amazing amphiteatre in the middle of the park. It was pretty damn awesome.




Then we walked to the Bean and took some pictures, and we followed Michigan Avenue all the way north, through the bridge on the Chicago River, in front of the Trump building and the gorgeous Chicago Tribune building, along the “Magnificent Mile”, then west to a cute little non-profit bookstore called “Open Books.” I love small independent bookstore, so we spent some time there and got some books.






















Then we made our way to “Pizzeria Uno” for lunch – the original “deep dish pizza” (or “Chicago pizza”) place. It was crowded but we were lucky to get a table for two immediately… except that the pizza takes 45 minutes to bake! That’s a lot, we thought; well, after seeing the thickness of the “pizza” and the amount of cheese in it, I could understand the long baking time.  I got a delicious local beer (Green Line) to go with my deep dish pizza, and tried to finish an “individual” – which looks really small and it’s really too much food. So I was defeated and left some of the “pizza” – it wasn’t bad, but I am not particularly eager to eat more anytime soon. Off the bucket list, deep dish!


As we kept walking to the Hancock building and south on Lakeshore Drive, we kept remarking that the weather was perfect – and it was. Some breeze, lots of sun, high 70s, clear sky. We couldn’t have asked for a better day.
Also, Chicago is full of mailboxes! I have never seen that many mailboxes in a big city. And flowers – so many flowers, everywhere. How can one not love a city like this?

Eventually we got tired of walking, so we headed back to the station. I bought some souvenirs (a magnet to add to my ever-expanding collection and a few postcards), and we passed in front of the Chicago City Hall and the Opera House. Everywhere we went, I loved the elevated railways, and the occasional loud incoming train. Again, Chicago has an old-fashioned quality to it that just rings right to me. I loved, loved, and loved this city.
Now I should try to come back in the winter and see if my infatuation persists.



We took the train back to the Van Treeck’s cute house, and had another phenomenal dinner by chef Michael: pork chops with apple sauce, grilled vegetables, and baked potatoes. Delicious is an understatement! Then we chatted again until late, gave this amazing family some little presents to say thanks, and finally crashed – we were so tired!
What a great day, and such a great city!
Tomorrow Canada (Toronto)!

Camilla

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Giorno 8: 8 agosto

Mi sono svegliata con il delizioso profumo di una torta con cereali e frutta. Era buonissima. Megan l’ha preparata per noi, e non potremmo essere più riconoscenti. Questa piccola “pausa familiare” mi fa mancare amici e famiglia a Los Angeles e Verona, ma è un cambiamento così piacevole rispetto ai motel dei giorni scorsi (che non erano pessimi, e nemmeno cattivi – ma erano freddi e mancavano di presenza affettiva).
In più, non dovevamo guidare oggi!

Infatti, abbiamo camminato fino alla stazione dei treni e siamo saliti sul treno per Chicago. Il TRENO! La compagnia ferroviaria “Metra” connette le piccole città limitrofe alla Union Station, la stazione principale a downtown Chicago. Il viaggio in treno da Northbrook è durato circa 45 minuti , che ho speso leggendo il New York Times. Mi ha ricordato moltissimo gli anni da pendolare tra Verona e Venezia, e quanto mi piaccia leggere sul treno. Le grandi città negli Stati Uniti dovrebbero davvero investire in treni che connettano le zone periferiche e le città limitrofe (coff coff Los Angeles coff coff) – è stato così piacevole non dover prestare attenzione alla strada, per una volta! Inoltre, ho comprato il giornale e un caffè prima di salire sul treno al bar della stazione, “The Grind.” Là ho chiacchierato con un divertentissimo ragazo irlandese, Chris, che mi ha regalato la sua penna (io ero senza e me ne serviva una per scrivere)- grazie Chris! J


 





Poi siamo arrivati a Union Station – o il set di una delle scene più famose del film “Gli intoccabili” di Brian De Palma (perlomeno la parte più antica della stazione)! L’edificio intero era davvero bello e con molto carattere, ed è stato molto divertente gironzolare cercando di ricreare i vari angoli della macchina da presa con il mio telefono.



Dopo la stazione, abbaimo camminato verso est su Monroe Avenue e abbiamo attraversato downtown Chicago – che città meravigliosa! È sin dal primo sguardo diventata una delle mie città preferite negli USA, ed ogni altro edificio o strada che vedevo non faceva che confermare la mia impressione iniziale (l’architettura di Chicago è incredibile). La città è molto elegante, organizzata, moderna e piena di vita e tuttavia non sovraffollata o claustrofobica come New York (faccio sempre molta fatica a sentirmi felice o rilassata a New York, con i grattacieli imponenti, e troppa gente dappertutto). La parte di Chicago che ho visto, per la maggior parte intorno a downtown, aveva molto stile e storia – splendida è tutto quello a cui riuscivo a pensare. E ho subito deciso che un giorno non era sicuramente abbastanza per esplorare tutta questa bellezza, quindi tornerò. Molte volte. (anche se forse non tre volte in un mese come con San Francisco!)




Abbiamo visto l’Art Institute di Chicago e il magnifico Millenium Park (non riesco ancora a credere che sia a LANDFILL), dove l’orchestra di Chicago stava facendo le prove per un festival musicale nel weekend; ci si poteva sedere ed assistere alle prove, gratis, nel meraviglioso anfiteatro in mezzo al parco. Era davvero fantastico.






Poi abbiamo camminato fino alla famosa scultura del “Fagiolo” e abbiamo fatto qualche foto, giocando con le immagini distorte dalle superfici a specchio curve. Ci siamo poi diretti su Michigan Avenue e l’abbiamo seguita verso nord, passando attravero il ponte sul Chicago River, di fronte allo scintillante edificio di Trump e al magnifico palazzo del Chicago Tribune (dove poi simao brevemente entrati – che meraviglia!). Abbiamo preseguito lungo la “Magnificent Mile” (=il miglio magnifico) attraverso negozi e ristoranti, e poi abbiamo girato verso ovest, fino a una piccola libreria non-profit, molto carina, chiamata “Open Books.” Adoro le piccole librerie indipendenti, quindi abbiamo passato un po’ di tempo qui e abbiamo preso alcuni libri.






Poi siamo arrivati alla famosa “Pizzeria Uno” per pranzo – l’originale luogo per la pizza tradizionale di Chicago, chiamata “deep dish pizza” (che in realtà ha poco a che fare con la pizza italiana...). Il ristorante era molto affollato, ma fortunatamente abbiamo trovato un tavolo per due in poco tempo... peccato però che poi ci volessero 45 minuti perché la pizza cuocesse! È un sacco di tempo, abbiamo pensato; in realtà, dopo aver visto lo spessore della “pizza” e la quantità di formaggio presente in una pizza ‘individuale’, abbiamo capito perché ci volesse così tanto a cuocerla. Io ho ordinato una deliziosa birra locale (Green Line) e ho provato a finire la mia ‘individuale’ – che sembrava davvero piccola e invece è davvero troppo cibo. Così la pizza di Chicago mmi ha sconfitto e l’ho avanzata – non era male, ma non sono particolarmente interessata a mangiarne di nuovo a breve. Almeno l’ho tolta dalla lista di cose da provare!




Mentre camminavamo verso il grattacielo Hancock e poi verso sud sulla Lakeshore Drive, continuavamo a commentare su quanto fosse perfetto il tempo – e lo era. Un po’ di brezza, un sacco di sole, 20-25 gradi, il cielo terso. Non avremmo potuto chiedere una giornata migliore.
E poi, Chicago è piena di cassette della posta! Non ho mai visto tante cassette della posta in una grande città. E i fiori – così tanti fiori, dappertutto. Come si fa a non amare una città del genere?

Alla fine ci siamo stancati di camminare, così abbiamo cominciato a tornare verso la stazione. Abbiamo comprato alcuni souvenir (una calamita per la mia collezione, che durante questo viaggio sta crescendo a dismisura, e alcune cartoline), e siamo passati davanti al municipio di Chicago e all’Opera. Dovunque andassimo, mi sono piaciuti moltisismo i binari elevati in mezzo alla citta, e l'occasionale - e rumoroso - treno in arrivo o in partenza. Chicago ha alcuni aspetti un po' all'antica, retro`, che la rendono molto speciale e molto interessante per me.
Forse dovrei provare a tornare in inverno e vedere se la mia infatuazione continua durante i mesi di clima artico.




Siamo tornati a Northbrook in treno, a casa dei Van Treeck, e abbiamo gustato un'altra cena fenomenale preparata dallo chef Michael: costine di maiale con sala di mela, verdure grigliate, e patate al forno. Dire deliziosa e` dire poco! Poi abbiamo chiacchierato di nuovo fino a tardi, abbiamo dato a questa splendida famiglia dei regalini per dire grazie, e finalmente ci siamo addormentati come sassi - che stanchezza!

Che giornata splendida, e che citta` bellissima!
Domani il Canada - e Toronto!

Camilla